Teatro e nuove generazioni: laboratorio per insegnanti a cura di Guido Castiglia.
Sinestesia. A passo di danza, colore e suono
a cura di Sebastiano Gubian e Carlotta Baradel / Simularte (UD)
durata: 3 incontri da un’ora e mezza ciascuno + concerto finale con live painting
per: alunni delle scuole primarie (cl. V) e scuole secondarie di I grado
per: alunni delle scuole primarie (cl. V) e scuole secondarie di I grado
Il laboratorio
Sinestesia è un laboratorio in cui varie espressioni artistiche dialogano tra di loro. Il percorso prevede tre incontri di laboratorio e si conclude con un concerto e una performance di live painting per evocare immagini, suoni, sensazioni e emozioni attraverso l’ascolto e l’espressività del segno pittorico. Nel primo incontro, si presenteranno compositori e pittori-scultori che nella storia si sono fatti ispirare dalla danza come arte e come usanza e rituale popolare. Nel secondo e terzo incontro, i ragazzi potranno cimentarsi in modo pratico nella tecnica della stop-motion, per creare un’animazione di qualche secondo, utilizzando delle forme di carta bidimensionali che prenderanno vita “danzando” sulla base di uno dei brani proposti nel repertorio.
Durante il concerto finale, a cura del pianista Sebastiano Gubian, sarà proposta un’esperienza di live painting nella quale si vuole coinvolgere i ragazzi, in modo da far produrre a ciascuno una piccola opera propria. Se ciò non fosse possibile, i ragazzi assisteranno alla performance di live painting dell’artista Carlotta Baradel.
Dal punto di vista tematico, l’idea costante è quella di mettere in moto le arti attraverso una celebre definizione hegeliana della musica come “arte della temporalità” e si prova a rendere anche l’arte visiva processuale, temporale, appunto “in movimento”. Attraverso fenomeni come il live painting o altre espressioni legate alle nuove tecnologie in arte, si prova a comprendere l’arte attraverso l’intero procedimento di creazione.
Da un punto di vista estetico e di sociologia della cultura, questo progetto mira a comprendere come le nuove tecnologie e l’essere “nativi digitali” cambi la nostra percezione dell’arte e come l’essere immersi in un mondo di immagini, spesso in movimento, condizioni i nostri bisogni di stimolazione quando andiamo a un concerto.