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Recensione dello spettacolo “Luce”

a cura di Omar Manini

Parlami, come il vento fra gli alberi
Parlami, come il cielo con la sua terra
Non ho difese ma
Ho scelto di essere libera
Adesso è la verità
L’unica cosa che conta
[…]

È così che, nel 2001, nasce la stella di Elisa sul palco di Sanremo. In verità la sua carriera era già ben avviata, ma ricongiungendosi alle sue radici – linguistiche, geografiche, biografiche – qui ha compiuto un grande passo alla conquista della sua identità e verso l’affetto di tantissimi fan.

E questo è proprio quello che sembra essere il solco dello spettacolo omonimo della compagnia Aldes che abbiamo visto a Udine. Il valore del ricongiungimento con la propria identità e dell’ascolto delle proprie domande, alla ricerca della luce spirituale che illumini, consapevolmente, il proprio agire.

Su un palco spoglio e scarsamente illuminato, avvolto dalle “nebbie”, Aline Nari disegna linee coreografiche che fanno della morbidezza del movimento il loro punto forte scoprendo, accarezzando, lasciandosi avvolgere – tra le mani, nei capelli – da punti luce; una poetica danza delle lucciole apre così lo spettacolo.

Ricerca, accompagnamento, perdita, scoperta, sono tutti momenti che emergono dallo spazio corpo e arrivano allo spazio mente/cuore dello spettatore, che deve solamente perdersi in questa magica parentesi.

L’equilibrio mimico/poetico viene rotto solo da una pagina temporalesca dopo la quale emergono altre occasioni di gioco e stupore. È il tempo delle domande – da dove arrivano le farfalle? Cosa faremo domani? Perché la notte si sogna? – che squarciano, improvvisamente, le certezze, ma aprono le porte alla scoperta e alla crescita. Domande che i bambini si fanno e alle quali gli adulti non trovano il tempo e gli strumenti di risposta.

Sono quelle raccolte negli anni (anche alla fine di ogni replica) proprio dalla Nari, andando a costruire un puzzle sulla profondità e sulla ricerca che l’essere umano custodisce sin da piccolo; domande che sembra troppo spesso dimenticare o trascurare, quando la via delle luci artificiali gli riempie la vita, perdendo la libertà di parlare “come il vento fra gli alberi” e “il cielo con la sua terra”.

Luce

Ideazione, testi, regia, coreografia Aline Nari
interpretazione Aline Nari
luci Carlo Quartararo
musiche originali Adriano Fontana
animazioni video Giacomo Verde
elementi scenografici e costumi Aline Nari
produzione ALDES, in collaborazione con UBIdanza
con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo

Danza per le nuove generazioni e famiglie_ età consigliata dai 6 anni

Omar Manini ha visto Luce domenica 5 febbraio allo Studio di Udine, replica inserita nel programma di Off Label_rassegna per una nuova danza della Compagnia Arearea organizzata dall’ERT FVG per Piccolipalchi.

Luce sarà nuovamente in Friuli Venezia Giulia il 7 marzo a Povoletto e l’8 marzo a Lestizza per gli alunni e le alunne delle scuole primarie nell’ambito del progetto Teatroescuola.

luce di aline nari
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