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Festa finale MAT+S 2023

Il 31 maggio 2023 al Teatro comunale di Monfalcone è andato in scena Sento, penso, ricordo, lo spettacolo conclusivo del progetto MAT+S: Musica Arte Teatro + Scienza 2023.

Ve lo raccontiamo con le parole di Omar Manini e le immagini di Erika Zucchiatti

Monfalcone, Teatro Comunale. Sono seduto in una platea piena di bambini, mentre i genitori stanno aspettando di entrare. Il sipario è ancora chiuso.

Luisa Vermiglio – anima, mente e motore di questo encomiabile progetto, che supera i confini tra educazione e formazione per trasformarsi in indicazione e cucitura sociale – sta comunicando gli ultimi dettagli e si accorge della luce che esce da una fessura sul palco. “Potreste spegnere le luci di cortesia?”, chiede alla regia.

Un momento piccolo, ma significativo per capire quanto Luisa Vermiglio sia attenta alla cura del dettaglio anche in un’occasione di festa; a quanto valore dia a questa sua creazione; a quanto si prenda cura della fragile magia del teatro.

MAT+S 2023 è una festa immagirazionale perché è il risultato di mesi di incontri ed elaborazioni sulle neuroscienze e il cervello umano; partendo dai dati scientifici della materia, i ragazzi della scuola primaria Duca d’Aosta di Monfalcone e le loro insegnanti sono stati guidati dallo scienziato Marcello Turconi nell’esplorazione dei gangli del sapere e condotti alla loro astrazione artistica dall’esperienza di Luisa Vermiglio, Andrea Rizzo ed Elisabetta Ferrandino.

Andrea Rizzo e Luisa Vermiglio
Elisabetta Ferrandino

Il frutto di questo percorso è lo spettacolo “Sento, penso, ricordo”: sei classi e centotrenta bambini (tre seconde, due quarte e una quinta) che, nell’esperienza teatrale, mostrano la felicità dello stare insieme, una spontaneità espressiva che regala emozioni, una capacità di abbracciare tutti, sul palco e in platea.

Non di rado traspaiono chiaramente i tratti indicati dai bravissimi Rizzo e Vermiglio, soprattutto nella gestione mimica, emotiva e dei vuoti/pieni, sia spaziali che narrativi.

Sul palco assistiamo a brevi e intensi quadri sulla consapevolezza dei sensi e la scoperta di sé e del mondo attraverso di essi.

Ci sono gli occhi che esplorano lo spazio e ci aiutano a superare l’ignoto e le paure; il recupero del senso uditivo nell’esplorazione dei suoi livelli e delle proprie percezioni; la comprensione delle emozioni nelle loro sfaccettature, con l’espressione corporea e i riflessi che hanno sugli altri.

Successivamente siamo accompagnati all’avventurosa scoperta del cervello, dei corto-circuiti informativi, tra ricezione dello stimolo sensoriale e la sua traduzione – prospettive distorte, illusioni ottiche – e, infine, all’incontro con i responsabili di tutto il nostro sentire e agire: i neuroni.  

Tutti i quadri sono accompagnati da proiezioni delle creazioni pittoriche dei ragazzi: bocche e occhi che si aprono/chiudono, cervelli-città, illusioni di tridimensionalità.

Molti i momenti significativi: la rivelazione del cambiamento del corpo attraverso le emozioni perché, alla fine, “noi siamo le emozioni!”; la meraviglia di ragazzi che sembrano galleggiare nel vuoto davanti a uno specchio; l’impatto visivo del finale, in un groviglio di lucette e corpi che ricreano gli impulsi cerebrali.

Ciò che traspare durante tutta l’esibizione è la felicità di esserci e l’orgoglio di essere protagonisti dello sguardo dei genitori, di sentirsi per una volta guide, e non solo spettatori, del loro tempo. E un suggerimento a noi educatori: non soffochiamo sul nascere né gli stimoli né le letture “diverse” dei nostri ragazzi, ma guidiamoli cercando di raggiungere l’espressione più matura e personale possibile di un differente sentire, su misura di ciascuno e nell’ascolto degli altri.

Omar Manini


Sento, penso, ricordo
primo viaggio scienti-teatrale alla scoperta del nostro centro di comando

Il cervello umano è una “macchina” prodigiosa.

Se riusciamo a pensare, muoverci, ricordare o provare un sentimento, lo dobbiamo al CERVELLO e al SISTEMA NERVOSO. È quello che ci permette di guardare un panorama, sentire profumi e rumori, che ci fa dire se ci piace la torta, che ci fa tornare in mente cose passate, che ci fa reagire a ciò che accade intorno a noi. Se siamo esseri complessi, lo dobbiamo a questo raffinato sistema.

Non c’è nell’organismo umano nessun tessuto che abbia raggiunto un livello di specializzazione paragonabile a quello del tessuto nervoso, tanto complesso che la scienza non ne ha ancora svelato tutti i segreti, e non è neppure ancora riuscita a costruire una macchina che possa davvero eguagliarlo. Fino ad ora.

Ma come è fatto? Inizieremo a raccontarlo con un Preludio dedicato ai “sensi”, quel delicato meccanismo che ci collega in ogni istante al mondo esterno, per poi addentrarci in una vera e propria Sinfonia che esplora il centro di comando, capace di gestire tutto. Proprio tutto.

Luisa Vermiglio

PRELUDIO – Qui dentro e là fuori

LA SCOPERTA DEL MONDO – Classe 2^ B
(insegnanti: Paola Cimò, Emanuela Greco, Giorgio Milovan)

Tutto inizia dal buio. Il buio che, piccolissimi, ci avvolge e ci protegge. Poi piano piano si comincia a percepire il mondo esterno, a conoscerlo. Il nostro cervello attiva tutti i sensi, fino a quando, oplà, possiamo finalmente spalancare gli occhi e guardare.  

Il racconto della 2^ B nasce dall’esperienza esplorativa “ad occhi chiusi” che ha coinvolto anche le altre seconde e che ha permesso di sperimentare i 5 sensi e scoprirne l’importanza nel conoscere ciò che è fuori da noi, ma anche, perché no, di affrontare la paura del buio.

SILENZIO E RUMORE – classe 2^ A
(insegnanti: Filomena Somma, Martina Zorat, Sabrina Zucchiatti)

Quanto siamo abituati oggi al rumore continuo? Per le strade, nei locali, a scuola. Lo siamo così tanto che non riusciamo più a cogliere i suoni più delicati, e non siamo più capaci di lasciarci andare all’ascolto rilassante del silenzio. Il silenzio. Chissà se ai bambini piace il silenzio. Ve lo racconterà nel suo lavoro la 2^ A, che ha voluto sperimentare proprio il silenzio e dunque l’ascolto. E quali parti del nostro corpo sono specializzate nell’ascolto? Ebbene sì, saranno proprio loro, le orecchie, a “parlare”, opere degne di Picasso capaci di cogliere piccoli suoni e giocare nello spazio.

CHE EMOZIONE! – classe 2^ C
(insegnanti: Andreina Vettorello, Stella Tonini, Valentina Degiorgi, Alberto Pin)

Dove si formano le emozioni? La risposta è sorprendente! Ve ne parleranno i bambini e le bambine della 2^ C, coinvolgendovi in un vero e proprio “allenamento” per riconoscere le emozioni più importanti. Potrebbe essere utile, perché non sempre riusciamo a capire quali siano le emozioni degli altri (eppure se fossimo attenti alle espressioni della faccia…). Ma potrebbe essere utile anche per conoscere le nostre emozioni e per controllarle, perché alle volte ci sfuggono di mano, e sono guai. Forse basta fermarsi un momento a riprendere fiato, con calma.

SINFONIA – Il centro di comando

CACCIA AL TESORO – 4^ B
(insegnanti: Alessia Laurini, Riccardo Berini, Alessia Zilli)

Dunque che l’esplorazione abbia inizio! Il racconto dei bambini e delle bambine della 4^ B, come in un’avventura degna di Indiana Jones, ci porterà dentro la nostra testa, alla scoperta del tesoro: la struttura del cervello. Guidati da potenti cannocchiali e dalle loro mappe, osserveranno da vicino le sue suddivisioni ben organizzate. Come i quartieri di una grande città ogni cosa è al posto giusto, e i suoi abitanti, i neuroni, come super operai specializzati, lo fanno funzionare alla perfezione.

TI TENGO D’OCCHIO! – 4^ A
(insegnanti: Giulietta Montagni, Concetta Carbone)

Esattamente come in una grande città, il cervello si organizza sempre al meglio. Ma accade che alle volte le informazioni che raccoglie e trasmette non ci presentino proprio la realtà com’è, ma in una forma “alterata”. Come mai? Il cervello ci racconta bugie? Oppure si confonde? Certo è che accadono delle cose incredibili quando il lobo occipitale, che controlla la vista, ci fa vedere qualcosa di irreale, che però a noi sembra vero. I bambini e le bambine della 4^ A entreranno dunque nell’affascinante mondo delle illusioni ottiche che, assieme alle altre due classi presenti in questa seconda parte, hanno potuto sperimentare all’Immaginario Scientifico di Trieste.

GLI ABITANTI DEL CERVELLO – 5^ B
(insegnanti: Giulia Dessenibus, Gabriella Midena, Luana Pagotto, Andrea Budicin)

Non si poteva concludere questa esplorazione della nostra centrale di comando, senza conoscere da vicino loro: i neuroni, le cellule del cervello. In un cervello umano adulto sono circa 85 miliardi, quasi un terzo di tutte le stelle presenti nella nostra galassia. Grazie al racconto della 5^ B, ne conosceremo alcuni, si presenteranno ognuno con la sua specializzazione e racconteranno come sono fatti, quali sono le parti che li compongono e a cosa servono.

Ogni singola parte di ogni singolo neurone è strutturata per favorire il passaggio di informazioni. Veloce. Anzi, velocissimo. Passaggio che avviene in ogni momento, anche quando dormiamo. Ed avviene con dei microscopici e continui impulsi elettrici.

MAT+S è un progetto dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia realizzato con il sostegno e la collaborazione del Comune di Monfalcone e dell’Istituto comprensivo “Ezio Giacich”Scuola primaria Duca d’Aosta.
Ideato e curato da Luisa Vermiglio con la collaborazione formativa e artistica del danzatore Andrea Rizzo e della scenografa Elisabetta Ferrandino.
Un ringraziamento particolare per il contributo formativo a Marcello Turconi, neuroscienziato e divulgatore scientifico, e alla direzione e ai collaboratori dell’Immaginario Scientifico di Trieste.
Allestimento tecnico a cura di Stefano Chiarandini

Galleria

foto di Erika Zucchiatti

Per approfondire:

Progetto MAT+S Musica Arte Teatro + Scienza 2023

Alla scoperta del MAT+S 2023: intervista a Luisa Vermiglio

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