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RICREAZIONE. Si potrebbe giocare
Il pensiero 2020/21

La suggestione di questo complesso anno scolastico 2020/21 era stata scelta molto prima dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Nasceva dal desiderio, dopo aver riflettuto sull’abbandono e l’abbandonarsi nella passata stagione 2019/20, di concentrarci sul passo da fare, sulla pietra d’angolo da posizionare.

Ricreazione è una parola che porta con sé molti pensieri:

  • è l’azione di creare di nuovo;
  • è il ristoro, il sollievo fisico e spirituale;
  • è un breve periodo di riposo;
  • ma è anche ciò che serve a ricreare lo spirito e il corpo.

Un’azione, un’emozione, un tempo, un oggetto.

In questo tempo strano e fragile, c’è sicuramente bisogno ancor più bisogno di sempre, di ragionare insieme sulle azioni, sul donare sollievo e ristoro, non solo ai bambini, ma alle persone; sul proteggere la qualità del tempo e dare accesso a giusti strumenti. Un ragionamento da fare insieme – artisti, amministratori, politici, comunità, insegnanti, adulti – per definire un nuovo linguaggio relazionale.

Un “insieme” che però deve sforzarsi di comprendere – tenere dentro – anche i bambini e i ragazzi, considerati come portatori di saperi e di relazioni necessari.

teatroescuola suggerisce poi una possibilità: si potrebbe giocare.
 È la proposta di concentrarsi su pratiche che, come il giocare, richiedano un atteggiamento, una propensione, finanche un desiderio, rifuggano l’imperativo come “divertiti!” e una struttura, un vincolo interno a sé, per permettere la piena libertà. Pratiche che hanno a che fare con lo stare bene delle persone.

Spetta a noi adulti aver cura dei contesti, coltivare il libero accesso, creare le condizioni di libertà del “gioco”.

Ricordandoci che i bambini costruiscono più velocemente di noi, nuove pratiche culturali e che “per sempre è composto da adesso” (E. Dickinson)
.

Per tutta la Stagione 2020/21 teatroescuola nelle diverse occasioni di incontro e di laboratorio per gli alunni e per gli insegnanti partirà da questi pensieri.

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